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Non parliamo troppo

Ho sentito da qualche parte, anche se google non mi ha dato conforto, che twitter vorrebbe togliere il limite al numero di caratteri nel post.

Certamente tra mention, immagini caricate, hashtag e compagnia cantante 140 caratteri sono davvero pochi per poter esprimere un pensiero di senso compiuto.

La mia soluzione non sarebbe permettere di scrivere lenzuolate senza fine, i 140 caratteri sono un’ottima palestra per chi vuole essere sintetico. informativo e ficcante il problema è che dovrebbero togliere dal conteggio dei caratteri le immagini caricate, il link di atteraggio e gli hashtag.

Potrebbero anche limitare il numero di foto ad 1, il link associato ad 1 e gli hashtag a 3 e le mention lasciarle libere.

Si manterebbe la purezza di twitter, dando il giusto spazio ai redattori di esprimersi.

come una fiction scritta male

uno dei problemi della cinematografia italiana e della letteratura italiana in genere è la sua sciattezza.

Spesso le idee sono buone, ci sono dei lampi di genio qua e la ma il prodotto sembra raffazzonato e scritto in fretta e furia con la sindrome della buona la prima (è anche uno dei problemi di questo blog, ma almeno non mi vanto di essere professionista).

La nostra produzione letteraria è così sciatta e approssimativa che chiunque sia stato esposto anche alla peggiore produzione hollywoodiana non riesce più a seguirla se non per il piacere del LOL o perché riesce maggiormente ad immedesimarsi nelle storie che sono ambientate sotto casa sua piuttosto che all’ombra della statua della libertà.
Capisco molto bene questa sensazione ho letto e apprezzato libri ambientati a Milano solo perché rivedevo echi di strade da me frequentate. Libri con ottimi spunti ma che avrebbero a avuto bisogno di esser scritti riscritti e ancora riscritti, romanzi che avrebbero avuto bisogno del trattamento della pixar

https://youtu.be/dE6MU3toRgk

 

Guardando tra l’attonito e il basito le vicende del calciomercato milanista mi sono appassionato alla storia perché il milan è stato e sarà(?) una parte importante della mia vita.

Chi legge queste mie pagine ormai quasi abbandonate o chi segue il mio blog dedicato alla compagine rossonera sa come io ci metta il cuore per quei colori …

Ogni anno sono sempre più basito del come le trattative del Milan si svolgano più sui giornali che nelle effettive sedi deputate per il mercato.

ogni volta è la stessa storia, come in un procedurale, l’ad parte per l’acquisto, tratta davanti ai giornalisti e torna indietro con un niente di fatto o con un giocatore diverso da quello che era partito per prendere. in qualche rara occasione torna con lo scalpo del giocatore.

Ogni anno le vicende diventano sempre più incredibili e quest’anno si è saltato lo squalo (per capire la citazione leggete qua).

Si è partiti con la cessione delle quote della società una vicenda che se fosse stata raccontata in dinasty o dallas sarebbe stata definita inverosimile. Eppure l’abbiamo seguita con cuori palpitanti e menti nervose proprio perché parlava di un argomento che ci è caro: la nostra squadra del cuore il Milan.

Passano le settimane si susseguono i tweet, i selfies e i post di blogger e giornalisti e si arriva ai giorni nostri.

a questa notte dove nel ristorante di Briatore i dirigenti delle due squadre meneghine (Milan e Inter) si sfidano a colpi di milioni di euro per i servigi di un giovane calciatore francese.

Una scena mai raccontata prima nelle novelle del calciomercato, una scena degna di un monumentary di commedy central più che di una effettiva trattativa di calciomercato.

Il calciomercato è evento da saloni bui degne di un film noir francese più che di una fiction del pomeriggio di canale 5 dove gli sporchi si vede che sono fintamente sporchi e i brutti sarebbero i più belli dell’ufficio e le luci delle telecamere e le riprese digitali rendono tutto falso.

E’ appunto qua che ho avuto una illuminazione, sono anni che viviamo un grande reality, una grande fiction scritta male e recitata peggio, fatta ad uso e consumo dei giornali e dei blog.

Se non ci fosse tutto sto can can, se le trattative fossero condotte dietro le quinte, in bar del porto di Marsiglia invece che nei più esclusivi locali di Montecarlo non ci sarebbero page views, non ci sarebbero copie vendute dei giornali, non ci sarebbero fiumi di tweet e il calcio no sarebbe sempre al centro dei giornali sportivi.

Ecco la soluzione stiamo assistendo ad una farsa preordinata scritta da qualcuna delle penne che ci regalano le fiction che non vorremmo mai aver visto nemmeno per 5 minuti sui grandi canali nazionali.

Solo questo può spiegare come un dirigente magari non conoscitore di calcio mercato, ma sicuramente abile nel farsi gli affari suoi sia finito a fare tutto alla luce del sole e  a far continuamente la figura del cretino.

uno non può non fare certe figuracce a 70 anni se non per il vil denaro.

Lo capisco e solidarizzo per lui ma mi domando anche se uno non ha un filo dignità a 70 anni dopo aver fatto miliardi di euro, scopato le donne più del circondario, ed essersi tolto chissà quanti altri sfizi … ecco ma che uomo è?

Io avrei già mandato tutti a quel paese mi sarei preso i miei milioni di euro e sarei andato a godermi la vita la famiglia e quant’altro in un luogo migliore di Casa Milan …

Forse non capisco il sottile piacere del potere, e non so quanto sia gratificante essere sempre sulle prime pagine dei giornali.

Certo è che almeno farei scrivere la mia fiction da qualcuno che ci metta un pochette più di cura e cercherei di farci mettere un finale a sorpreso dove ne esco vincitore … ma forse il suo finale a sorpresa sono i soldi e lo capisco anche ma io sono figlio della Hollywood di Frank Capra per i quali i soldi non sono tutto …

 

https://youtu.be/LJfZaT8ncYk

 

E questo non toglie che sono proprio incazzato per come ci stanno prendendo in giro negli affetti e nelle cose di cuore.

Perché se il cervello razionalizza … il cuore proprio non riesce a non straziarsi per come siamo dei poveri buffoni e lo stomaco (o le viscere) non riescono ad accettare passivo tutta questa farsa indegna anche di un teatro di campagna …

(scriverò qualcosa di più calcistico beceramente e viscerlamente tifoso più tardi sul blog del milan …)

Ritorno al Blog

Ve lo ricordate la prima volta che avete scritto sul blog?

Quella voglia di farsi scrivere, i mille progetti di cose da scrivere, quella frizzante emozione di essere letti per la prima volta.

Quando i blog erano giovani, tutto mi sembrava possibile, ogni opionione arguta, ogni cosa vista nel mondo o letta ovunque pareva degna di essere tramandata e raccontata.

Negli anni il blog si è spostato di piattaforma da blogger, a spleinder a wordpress auto hostato … perdendo lettori e trovando nuovi lettori.

Mese dopo mese il mondo è sembrato diventare meno ricco di colore, le battute meno argute le idee sempre meno brillanti.

Ogni mattina scrivevo qualcosa, Spesso di pomeriggio avevo un nuovo commento sui fatti della giornata.

Certo sempre meno gente mi commentava, ormai questo blog è quasi la caverna dell’anacoreta ma non è per questo che ho smesso di scrivere.

Alla fine ho perso quotidianità nel mettere i miei pensieri ed i miei commenti su internet

Se prima il viaggio verso l’ufficio era concrntrato sulle storie da scrivere (sopratuttto quando animavo paroleraminghe.org) o sulle cose da scrivere sul blog i miei pensieri si sono concentrati sulle difficoltà e i problemi da risolvere in ufficio …

Anche se oggi scrivere sul blog è sempre più facile grazie a smartphone e tablet la voglia di scrivere è sempre minore anche perchè temo di essere ripetitivo …

Sarà che per il calcio ho aperto un altro blog, ma i commenti sul milan sono diventati ripetitivi, e i commenti politici sono troppo deprimenti.

Questo blog è rimasto qua a contenere i miei vecchi pensieri che non rileggerò per non intristirmi troppo per il tempo che passa e per la malinconia che sembra aver tinto in maniera indelebile il mio spirito.

Solo una cosa è rimasta costante anzi due: gli errori di digitazione dovuti alla frenesia di comunicare e le virgole messe a casacccio perchè le mie pause per prendere fiato sono così estemporanee ..

 

Non mi riprometterò più di scrivere con maggiore regolarità perchè avrebbe la stessa valenza dei buoni propositi di capodanno, cercherò di scrivere quando avrò qualcosa da dire che valga la pena di essere espresso in più di 140 caratteri.

Scriverò soprattutto quando non avrò l’impressione di essere ripetitivo o di essere solo un vecchio trombone lamentoso.

cose che mi hanno colpito

cose che mi hanno colpito

Estate in città spiaggia di catrame

Estate in città spiaggia di catrame

capacità di sintesi o di calcinazione?

Twitter ha avuto l’indubbio merito di inegnarci la sintesi.
Dopo anni passati a scrivere post sempre più lunghi sui nostri blog siamo passati a scrivere poche parole (140 caratteri) che potessero attrarre l’attenzione del lettore.

Twitter è un ottimo esercizio di sintesi, sai che ogni parola deve contare e quindi la soppesi la plasmi, cerchi magari il sinominimo come meno lettere per condensare il tuo pensiero in un distillato di 140 caratteri.

Poichè la forma più incisiva di comunicazione breve è la buttata fulminante cerchiamo tutti di essere arguti e salaci.
Splendido solo che manca a tutti gli effetti qualcosa … alcune idee possono essere compatte come una caramella altre hanno bisogno dello spazio per potersi esprimese in tutta la loro completezza per poter crescere a dare aria a tutta la loro potenzialità.

Twitter è un luogo geniale utilissimo per fornire gemme ma non porta a riflettere e a commentare … forse twitter è la negazione delle comunicazione perchè ognuno dice la sua salace cosa e poi rimane li e non si può indulgere nella comunicazione.

Twitter per me è come il rugby mi affascina quel mondo, ne adoro le traduzione ma alla fin fine non lo capisco appieno perchè ahime io non ho il dono della sintesi e se riduci i miei panegirici e fai evaporare le parole e gli aggettivi che infarciscono la mia prose beh alla fine non ti rimane la sintesi delle mie idee ma solo il calcinato insolubile delle mie idee …

Non accettare caramelle da un cespuglio sconosciuto

Non accettare caramelle da un cespuglio sconosciuto

Sotto la pioggia

Il viaggio in treno mi è sempre piaciuto, sei seduto in mezzo a varia umanità intenta a leggere, pensare chiacchiere mentre fuori il paesaggio diventa sempre più agreste.

Il viaggio sui treni reale ferrovie nord Milano hanno un sapore di un viaggio nel tempo. Saranno 25 anni che li prendo per andare sul lago e rappresentano molto bene i mutamenti del modo di viaggiare e del tempo.

Allora prendevo vecchi sgangherati treni alle 4 del pomeriggio, carrozze anziane ed eleganti con sedili di velluto lisi dal tempo e carichi di storie. Ora treni modernissimi con splendidi ed asettici sedili di plastica. Prima di partire selezionavo con cura le
cassette da ascoltare. Dovevo essere pronto a qualsiasi mutazione di gusto lungo il viaggio, due libro sempre con me fosse mai che rimanessi senza nulla da leggere. Oggidì nel mio cellulare ho l equivalente della mia collezione musicale per 10, è raro che scelga cosa ascoltare lascio fare allo shuffle , leggo soprattutto internet e faccio f5 frenetici sui siti di calciomercato (questo è tema per orgoglio-casciavit.com). I viaggi di allora erano un misto di deportazione verso l eremo sul lago

20140802-100526-36326834.jpg e di ritorno in famiglia dopo il
Pomeriggio di libertà a Milano adesso sono boh oggi sicuramente sono carichi di malinconia. Il cielo brumoso e la pioggia che tempesta i finestrini mi ricordano le sere di novembre in cui raggiungevo i miei al lago, preoccupato di dover raccontar l ultimo insuccesso scolastico, sognante di conoscere qualche simpatica ragazza di ritorno da un pomeriggio di vasche a Varese … Insomma
Il tipico mondo di preoccupazioni e di sogni di un adolescente …

Oggi invece vivo la presenza dell assenza perché arriverò la e
Non troverò il mio papà ad aspettarmi con l ombrello il suo giubbotto verde liso ricordo degli anni in America. Arrivati in cima alla
Salita non troverò smarties ( la nostra
Gatta calico) che scappa dentro casa insieme a noi ed in tv non ci sarà il secondo tempo di una partita di basket. Viaggiare sul treno è un viaggio nello spazio e nel una passeggiata nel mondo dei ricordi ed una malinconica sonata per violoncello …

Il tempo non aiuta la malinconia dei 16 anni che furono, di un Milan sempre più triste, di un futuro meno radioso di quello immaginato da adolescenti e soprattutto la mancanza di lui e della sua totemica presenza che con la sua calma e raziocigno sembrava rendere tutto più chiaro e meno spaventoso

Pantani è il sogno applicato allo sport l’ercolino sempre in peidi brutto con quelle orecchie a sventola e quel fisico da micro uomo a confronto del giganti.

Il pollicino che ha sfidato la prima macchina del ciclimo quell’indurain che ha mandato fuori giri forse il miglior talento della sua generazione, quel bugno capace di dominare in ogni situazione ma incapace di dominare la sua insicurezza e incapace di domare quel grande ciclista che fu indurain.

Pantani rappresenta tutta la gioia e la follia del cicliamo e forse dei miei 20 anni.
Immani tragedie e una capacità di rialzarsi non comune.
I cronachisti ci racconteranno che molto è dovuto al doping … non lo so … so solo che la sua tenacia e la sua voglia di osare hanno fatto reinnamorare del ciclismo tanti ragazzi come noi e la sua fine ha rappresentato il primo chiodo nella bara dell’entusiasmo patrio.
La parabola di pantani è un po’ quella del paese che pur con tutte i suoi difetti e le sue meschinità pare affetto da una di quelle strane malattie autoimmuni di cui si riesce solo a lenire i sintomi senza curare la malattia.

Se pantani lo guardavi con l’occhio del sogno, Nibali lo guardi con l’occhio sconfortato di chi aspetta solo la prossima provetta con l’angoscia di chi sa di vivere un sogno che potrebbe diventare un incubo.

Per cui forza Pantani con tutti i polmoni eroe solitario, che ha vissuto una lotta totale contro tutto e tutti osannato dalle folle adoranti per poi morire triste e solo nella notte degli innamorati se non è una parabola da eroe greco qual’è?

Nibali è un risultato sul tabellino … una soddisfazione, ma non è un sogno mi spiace

http://youtu.be/63JkaXvDnl4

Informazione? Meglio approfondimento

La pochezza della nostra informazione sportiva (per tacere del resto) si vede lamapante e palese con il caso Seedoorf.

E’ arrivata la notizia che Seedoorf si avvarrà di un team di avvocati italiani (tra cui un ex ministro del lavoro) e americani per chiedere al Milan danni morali e materiali.

L’informazione viene proposta con la stessa freddezza e approfondimento di un comunicato ansa o di un post più o meno serio su un blog come questo.

Se fossero davvero degli organi di informazione seri e precisi nel loro lavoro avrebbero dovuto contattare un avvocato un praticante di uno studio legale, un qualcuno che passa per strada che abbia tentato almeno una volta l’esame di diritto del lavoro per chiedere lumi.

A memoria è la prima volta che un allenatore esonerato faccia causa per danni morali e materiali.

Si tratterebbe quindi una sentenza che potrebbe fare giurisprudenza, che potrebbe variare il testo dei contratti e il rapporto di forza tra allenatore e società. Arrivo a chiedermi se un processo del genere potrebbe cambiare qualcosa nei rapporti contrattuali che hanno strutture simili a quelli degli allenatori con le società.

I nostri organi di (dis)informazione invece cosa fanno? Pubblicano la notizia con quache nota di colore ma non danno nessuna informazione in più. Ci si domanda perché nessuno compra più il giornale e perché preferiamo prendere le nostre notizie da siti internet più o meno complottisti? Perché le notizie gossipare e complottiste sono sicuramente più interessanti e affascinanti dei mattinali dei procuratori e delle società in cui si sono trasformati i grandi quotidiani nazionali.

Quando successe il caso Sterling, il proprietario dei Clipper di fatto esautorato dalla lega per le sue dichiarazioni razziste, il sito di sportsillustrated ha pubblicato una cronaca dettagliata affiancata da un articolo molto preciso che raccontava legalmente cosa si potesse fare …

Signori giornalisti e pennivendoli e editori puri o impuri imparate e dateci un servizio per il quale valga la pena spendenre 1.5 euro al giorno ….