Come in un film

La telecamera inquadra una rastrelliera di biciclette arrugginite, si focalizza si di una con la ruota storta, senzz catena e completamente sdraiata sull’accioattolato.

IN lontananza signore di tutto il mondo guardano i vestiti esposti in una bancarella il cui proprietario vecchio come il mondo osserva l’infinito con il volto incorniciato dal fumo azzurro di una sigaretta senza filtro.

Si sente il rumore del traffico ed un ritmico “tunf struschh stunf” che annuncia l’arrivo di un bambino dalla criniera bionda che corre avanti e indietro perso nel magico gioco del calcia la bottiglia e sogna di essere a San Siro

Magie

Vi è sempre qualcosa di magico quando ti perdi in un libro e nelle sue parole e tutto attorno a te scompare

the wall

quando un canzone ti prende e ti dice ascoltami, non devi perdere tempo mi devi ascoltare allora quella canzone è davvero bella.
Ecco the wall dall’ultimo album di springsteen è davvero bella bella bella emozionante

(prima o poi la recensione la scrivo devo solo capire tutto e magari sentire uno dei live)

sono ammaliato

Devo dire che se quello proposto in queste pagine fosse davvero il concept per iwatch devo dire che hanno fatot goal.

rispetto a quelle specie di ipad mini posti  sul polso dai vari samsung and friends questo è un vero balzo nell’iperspazio un vero e proprio oggetto che sarebbe un piacere indossare e che non sfigurerebbe anche alle cene più eleganti (certo parlo come un fashion blogger).

Solo però scettico nell’indossare un oggetto che ti renda ancora più connesso al mondo, già ora passiamo troppo tempo a vedere cosa ci dicono i nostri amici digitali quasi più immersi nella realtà digitale che in quella fisica che ci circonda.

Quando avviene un momento importante siamo subito portati a fotografarlo a condviderla su twitter come se solo in questo mondo noi si possa davvero fissare in maniera indelebile l’evento nella nostra memoria e in quella collettiva.

Altra cosa che mi spaventa e il continuo monitoroaggio di ogni nostra attività per avere un raffronto di terza parte che ci dica se davvero siamo in forma come pensiamo e se davvero abbiamo dormito bene.

A vedere queste app che monitorano il sonno pare che la sindrome di questo scorcio di millennio sia il sapere se abbiamo dormito bene, perchè le sensazioni al mattino possono essere poco veritiere.

Purtroppo l’oggetto è così bello e così apple che il consumista che è in me sta cercando mettendo mano alla carta di credito per comprarlo …

diamo a cesare quel che è di cesare

Backstreets annuncia in maneira quali ufficiale che oltre al deprecabile e folle sistema dei braccialetti i concerti di bruce saranno offerti in vendita online allo stesso prezzo di quello dei pearl jam.

10 dollari per mp3 e 15 dollari per il flac … il che vuol dire che il mio portafoglio si assottiglierà molto presto e bruce sarà molto più ricco.
se poi ci facesse il regalo si decidesse a mettere online l’audio dei vecchi concerti credo che la mia carta di credito potrebbe diventare rosso fuoco

Sbagliare tutto

Da quel che si capisce potremo scaricare i concerti del prossimo tour di Springsteen legalmente. Urrah direte voi? Mica tanto dirò io ..

Per farlo si deve comprar una speciale chiavetta usb per 30 dollari più spedizione e udite udite potrete scaricare il concerto .

Insomma nel 2014 per barre un oggetto digitale dovremo aspettare in pezzo di silicio che arriva via posta .

Devono essere dei geni per inventerai un sistema che sarebbe stato obsoleto nel 1999.

Cari i miei signori se il sistema è complesso e farraginoso e caro gli
utenti si daranno alla pirateria .

Fammi un abbonamento annuale a 100 dollari e pagherò per i concerti vecchi e nuovi che mi darete così non pagherò nulla e mi accontenterò dei video su youtube.

Ma chi si è inventato sta roba? Ma chi è quel pazzo che pagherà 30 dollari per due cd e una chiavetta usb a braccialetto pure brutta?

chi non lavora non fa l’amore

chi lavora non fa l’amore canta il buon Adriano Celentano e il titolo può esser stupido o forse solo ammiccante al pubblico pruriginoso e perbenista della sua epoca, ma contiene in nuce un’amara verità.

Fin dalla più tenera età siamo stati educati ad avere uno scopo ad uscire fare qualcosa per riempire le nostre giornate e per sentirci gratificati.
Cominciamo con l’andare all’asilo, dove passiamo il nostro tempo a giocare, ma abbiamo una maestra che ci dice bravo o che ci cazzìà se non facciamo le cose per bene.

A 6 anni cominciamo ad andare a scuola dove ascoltiamo e facciamo e ci prendiamo i voti e e tuttoquello che ha a che fare con la scolarizzazione …

Fin dalla pi tenera età abbiamo uno scopo un luogo dove andare, e sappiamo con certezza che qualcuno ci dirà se stiamo facendo bene e ci premierà o ci pumirà se del caso.

Abbiamo un imprinting sempre rinforzato che ci impende d’andare in un luogo a produrre e se non lo facciamo ci sentiamo morire dentro.

Mia madre è adusa a dire che “il lavoro è vita”, e non è un caso che molte persone andate in pensione avvizziscono perchè non altri interessi.

Proprio perchè siamo neuroprogrammati al lavoro, a recarci in un luogo fisico o metafisco che sia, tendiamo a cercare di andarci a qualsiasi costo.

Abbiamo la presunzione che ci basti un occasione dimostrare chi siamo, non vogliamo che gli altri siano dei fancazzisti, vogliamo farci dare bravo e mettere una stellina dalla maestra.

Poco importa se lo stipendio è poco, pochissimo, anche sero finchè andiamo in ufficio, finchè abbiamo l’impressione di stare producendo qualcosa siamo più contenti che a fare nulla e quindi accendiamo qualsiasi umiliazione, qualsiasi presa in giro.

E poi + vero ci stanno dando la possibilità di fare qualcosa, ci stanno dando fiducia  e la fiducia è una cosa seria no?

Springsteen da fallon

le canzoni live saranno il fulcro della recensione dell’album. per il momento godetevi la presa in giro dep governatore del nj

ho visto la fine dell’internet

ieri ho parlato con un serio professionista che gestisce vari blgo di notizie che gli portano uno guadagno continuo grazie alla pubblicità

Perfetto fantastico, incredibile internet al suo meglio: hai una idea la metti su internet e ci fai i soldi e ha anche una piccola squadra di programmatori, di giornalisti o supposti tali al suo servizio.
Wow abbiamo realizzato il sogno di internet: hai un’idea la sviluppi la metti online e ci fai qualche soldo.

Poi dopo senti meglio, l’abilità sta nel trovare il dominio giusto, nel far scrivere i contenuti più seo friendly, e nell’aspettare che chi cerca su google ti caschi tra le braccia e clicchi sulla pubblicità.

L’argomento degli articoli? notizie di prima mano? gossip raccolto origliando dietro le porte chiuse dei salotti che contano? ma va niente di tutot questo, si sta attenti ai trending topic, si ascolta quello che dicono sulla rete e li si mette in bella brutta copia su internet sfruttando per bene il title corretto, il meta corretto per avere piùà link.

Quanta merda stiamo mettendo online per avere un click sulla pubblicità? Quanti ricicciamenti vengono postati che non contengono informazioni uleriori ma sno solo il tam tam della giungla delel cose già dette?

Abbiamo sempre pià informazioni sempre meno certo e sempre più lavorate solo per dare soddisfazione uno strumento stolido che interpreta dei parametri che non hanno niente a che fare con la qualità del contenuti.
Io spero vivamente che google diventi così intelligente da essere in grado di capire quale sia la fonte primaria della notizia e riesca a penalizzare chi non fa altro che essere un amanuense creativo.

Vorrei fossero premiate le notizie chi ha qualcosa da dire di diverso, di divertente di creativo in modo che la rete diventi un luogo di idee e non di becero asservimento al grande dio Ragno che tutto vede e tutto cataloga.

Molto verrà fatto anche dall’inclusione del social nel search diventerà importante avere mi piace sulle notizie ed essere condivisi, solo che in molti campi questo non è necessariamente indice di qualità della notizia.

Spesso la notizia che fa più scalpore è quella scritta più urlata, non l’approfondimento ma il suo svilimento in modo da ottenere lo sdegno o l’emozione.

siamo nel mondo dell’emozionale ce lo dice il cinema che è sempre più urlato e sempre meno pensato perchè al gente deve essere scossa e si deve parlare.

Lo spiegano molto bene su Grantland i film che non hanno un genere, che non hanno una chiara audience e che non ricadono in una categoria specifica non hanno mercato perchè non sanno come venderceli e questo secondo me è un po’ anche colpa di internet che ti mostra sempre quello che ti piace ma non prova mai a mostrarti qualcosa che poterebbe piacerti anche se completamente diverso da quello che conosci già.

Non fa il lavoro dell’amico curioso o del libraio sagace … internet ti presenta solo quello che è scritto secondo i suoi canoni e che provoca emozione e scalpore e sappiamo bene che siam oportati ad urlare per le cose che ci indignano più che per le cose che ci fanno felici.

Internet ci ha cambiato più di quanto noi stiamo plasmando lui ed è un peccato perchè come spesso capita si asserve alla parte peggio dell’essere umano e non alla sua parte migliore … sarò snob forse …

Carnefici per il nostro carnefice

La realtà supera spesso la fantasia, lo si può notare in vari post di questo blog non ultimo il personaggio di sabato mattina.

Quando per il mondo quasi kafakiano e ti porta ad essere carneficie per il tuo carneficie capisci che questo mondo sta diventando un enorme campo di concentramento dove ad ognuno vienee sempre più tolta la dignità di essere umano.

Nei campi di concentramento tedeschi all’uomo veniva tolta la sua dignitità di uomo, veniva spogliato della sua natura umana: ogni gesto, ogni privazione, ogni elargizione era costruita per ridurre l’uomo ad un esssere senza volontà che non fosse più nemmeno umano.

Nel mondo del lavoro è lo stesso: ogni giorno rinunciamo ad un diritto perchè poco è meglio di niente e perchè speriamo sempre che quello che è succsso al nostro compagno di sventura non capiti a noi e che noi sapremo essere diversi migliori.

All’improvviso l’incredibile diventa normale e ci pieghiamo e la minestra sempre più diluita ci pare pur sempre meglio dell’acqua pura.

Poi arriva il giorno in cui ci dicono guarda tu hai la minestra devi convincere quelli la che l’acqua è nutriende come la minestra e che se si impegneranno e lavoreranno meglio degli altri potranno avere anche loro la minestra come la tua.

E desidorosi di compiacere e ingenuamente creduloni penseremo che facendo bene il nostro compito nella nostra minestrina metteranno delle patate e che quindi diventeremo sempre più importanti per il nostro carnefice, e ci faremo carnefici per il nostro carnefice.

la realtà è invece che il nostro carnefice ci dirà ai suoi sodali: guardate come hanno lavorato bene quelli per solo l’acqua, io adesso mi levo dalle scatole quello che mangia la minedta così risparmio.

I suoi amici si danno di gomito perchè sanno che quello che mangiava la minestra andrà da loro per un po’ di acqua con magari un po’ zuccherro …

Ogni giorno perdiamo un diritto ogni giorno ci sentiamo un po’ meno umani e ogni  giorni ringraziamo il nostro carneficie perchè ci ha dato abbastanza per non morire e si certo torniamo a casa e abbiamo i nostri televisori multicolor, e i nosrti cellulari sempre più smart ma sotto sotto siamo semrpe più tristi e disumanizzati.

Ecco oggi quando mi hanno detto diventare il carneficie del mio carneficie mi è venuto un moto di vomito e di schifo per questo mondo che ogni giorno ci fa sentire meno esseri umani e più bestie, e che ci toglie sempre più la voglia di sorridere al mondo.